UNA BELLA GIORNATA, MEMORIE PARTIGIANE DI RENATO CRAVEDI. “LA RESISTENZA FU LOTTA PER VIVERE E STARE VIVI”
Una Bella Giornata è il titolo del cortometraggio ideato e realizzato da Mauro Ferri e Gianni Cravedi sulle memorie partigiane di Renato Cravedi, il partigiano Abele che ha vissuto la resistenza. La presentazione è avvenuta all’auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano. Sette anni di interviste in giro per le colline piacentine tra l’alta Val Nure e la Val Luretta, in quei luoghi in cui Cravedi fu partigiano. Oggi l’obiettivo è portare questo documentario nelle scuole, per fare comprendere ai più giovani quanto sono preziose queste testimonianze.
Per Mauro Ferri “la resistenza fu lotta per vivere e per stare vivi”. In chiusura anche Renato Cravedi ha rivolto un messaggio ai presenti “una cosa vi raccomando: non tradite mai la resistenza, perché per questa libertà sono morti tanti e tanti partigiani”.
DAMILANO: “OGNI GENERAZIONE HA LA SUA RESISTENZA”
La resistenza vista e vissuta con gli occhi e il cuore dei più giovani sui quei valori che costituiscono proprio il loro futuro: lavoro, istruzione e ambiente.
“Perchè ogni generazione ha la sua resistenza da fare, partendo da quella di oggi per l’europa, futuro e ambiente”. Così il direttore de l’Espresso Marco Damilano nel suo intervento all’iniziativa La notte prima della libertà, organizzato dal Partito Democratico di Piacenza.
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NELLE S.P.I.R.E. DEL REGIME, I MISTERI DELLA RESISTENZA PIACENTINA
Non è uno storico ma poco ci manca. Claudio Oltremonti la passione per la storia l’ha sempre coltivata fin dai tempi dell’università con una tesi sulla Camera del Lavoro del Piacenza, per poi concentrarsi sul primo 900 fino e sulla resistenza partigiana. Grazie ad un inteso lavoro di ricerca durato quasi 6 anni è nato Nelle s.p.i.r.e. del regime, uno sguardo nella resistenza segreta, edito da Amazon. Un libro in cui la documentazione fa la parte del leone, grazie anche ad alcuni documenti inediti conservati in archivi italiani e stranieri, che affronta un tema sino ad oggi poco indagato dalla storiografia locale, cioè quello delle attività di polizia politica, spionaggio e controspionaggio, delle missioni Alleate e dei servizi informativi della Resistenza nel Piacentino. Ecco cosa ha scoperto
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25 APRILE, “RICORDARE E’ UN DOVERE MORALE”
“La Resistenza va onorata con gioia e sorrisi perché è stata la fine di un incubo” così la delegata nazionale dell’Anpi Eletta Bertani ha iniziato il suo discorso sul palco di piazza Cavalli per la commemorazione del 25 aprile. “Oggi la memoria dei fatti rischia di perdersi – ha detto Bertani – non si può dimenticare, e’ un dovere morale per ricordare chi in ogni modo ha messo fine alla barbarie. Non c’è bisogno di santificare il 25 aprile, ma semplicemente di dire la verità, cioè il valore universale di democrazia che oggi rappresenta. La scuola pubblica – ha proseguito – deve essere assicurare la storia del 900, offrire ai giovani l’esempio di vita vera e sociale”.
Al termine della cerimonia, dopo i discorsi ufficiali del sindaco Paolo Dosi e del presidente della Provincia Francesco Rolleri, sono state consegnate le 108 medaglie della Liberazione ai partigiani ed ex combattenti di Piacenza, Agazzano, Borgonovo, Caorso, Castelvetro, Gossolengo, Gragnano, Minticelli e Rottofreno.
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