SORESI REPLICA ALLA SINDACA: “TROPPA LEGGEREZZA NELL’AGIRE, LA PROSSIMA VOLTA CONTI FINO A DIECI”

A stretto giro arriva anche la replica della consigliera Sara Soresi alla nota della sindaca Tarasconi in merito al like espresso al post dell’ex comandante Fuochi; l’esponente di FdI rispedisce al mittente la solidarietà espressa e accusa la prima cittadina di aver agito con leggerezza.

“Un comunicato che apparentemente avrebbe come scopo quello di chiedere scusa per la gogna mediatica a cui sono stata sottoposta proprio a causa di dichiarazioni del Sindaco (perché ancora ad oggi su alcuni quotidiani nazionali appaiono virgolettate) salvo poi espormi nuovamente e immotivatamente al fango social che da giorni sto ricevendo.
La verità è che ho messo una reaction (la faccina che piange) ad un solo post che parlava di Piacenza. Non ad altri.
Giustificare la superficialità usata nell’affrontare la questione facendo riferimento ad un altro post oggetto di hackeraggio (e il Sindaco ben sa come sono andate le cose da un anno a questa parte) non fa che dimostrare la sua totale incapacità di riconoscere l’errore.

Chi riveste una carica così importante come quella di Sindaco non dovrebbe in alcun modo agire con così tanta leggerezza e, prima di esporre un consigliere comunale (e in generale qualsiasi persona) alla gogna pubblica, bene farebbe ad accertarsi di come le cose sono andate realmente.
Sono l’esponente di una partito a lei avverso ma sono prima di tutto una persona, con pregi, difetti e sentimenti.
E allora, nella foga di farmi fare una figuraccia, forse prima avrebbe dovuto contare almeno fino a dieci”

 

TARASCONI A SORESI: “SOLIDARIETA’ PER LE MINACCE SUBITE, MA DA CERTE FRASI BISOGNA PRENDERE LE DISTANZE IN MODO CHIARO”

Non si placa il caso dei like al post dell’ex ufficiale dell’Aeronautica militare, Giovanni Fuochi, orgogliosamente abbigliato da gerarca nazista con svastica al braccio. Come si diceva, il caso che ha avuto un’eco anche sui media nazionali, oggi vira su una polemica che ha più il sapore nostrano; in particolare tra la sindaca Katia Tarasconi e la consigliera di Fratelli d’Italia Sara Soresi.

La prima non ci sta ad essere accusata dalla seconda come la causa delle minacce ricevute dagli “odiatori” nella giornata di ieri, per il like attribuito al post dell’ex comandante che la consigliera nega di aver messo. Insomma una vicenda che appare intricata, ma che forse non lo è neppure tanto, secondo la lettura della sindaca Tarasconi che si dispiace ed esprime piena solidarietà alla consigliera Soresi, ma che al contempo sottolinea che, in ogni caso, vanno prese le distanze sempre e in modo chiaro da chi si definisce “fascista e ne sono orgoglioso”.

“Condanno fermamente ogni espressione e manifestazione di violenza, comprese le minacce rivolte alla consigliera Soresi, alla quale esprimo piena solidarietà. Leggo anche che di tali minacce vengo incolpata direttamente dalla stessa consigliera: sarei stata io, attribuendole con un fantomatico “comunicato all’Ansa” un like al post in questione, a provocare le ire degli “odiatori”. Faccio presente che non ho inviato alcun comunicato all’Ansa ma, al contrario, sono stata contattata telefonicamente dal corrispondente dell’agenzia di stampa per un commento sull’episodio che ribadisco essere allucinante, soprattutto perché ha come “teatro” un territorio, quello piacentino, il cui capoluogo è città Medaglia d’oro al Valor militare per la guerra di liberazione dal nazi-fascismo. Un concetto che, insieme ad altri, ho espresso in post tutt’ora visibile sui miei profili social personali. Tale post, inviato anche ai giornali, è l’unica mia presa di posizione scritta sull’episodio”.

La sindaca conferma di aver espresso la sua opinione anche sugli apprezzamenti che la consigliera di FdI avrebbe lasciato su alcuni post dell’ex comandante della base di San Damiano. “Tra tali apprezzamenti – scrive Tarasconi – ce n’è uno che salta all’occhio e che riguarda un post, successivo a quello “incriminato”, nel quale lo stesso Fuochi rivendica il diritto di mostrarsi indossando una “bellissima” divisa da militare nazista annunciando contemporaneamente azioni legali nei confronti del quotidiano Libertà. Il like della consigliera Soresi c’è e su questo ho espresso la mia libera opinione, esattamente come fa la stessa consigliera ogni volta che ne sente la necessità. E la mia è un’opinione di dura e legittima critica, che ribadisco: dimostrare apprezzamento nei confronti di un ex servitore dello Stato che rivendica il diritto di potersi mostrare indossando la svastica che simboleggia le atroci sofferenze dell’olocausto è una cosa che nessuno dovrebbe fare, dal mio punto di vista; né tantomeno dovrebbe farlo una rappresentante delle istituzioni come la consigliera Sara Soresi. Ricordo che stiamo parlando di un ex ufficiale dell’Aeronautica militare che ha scritto sui social frasi come “sono fascista e ne sono orgoglioso”.

Direi che, divisa nazista a parte, già esternazioni del genere basterebbero a suggerire a chiunque di prendere le distanze. Di conseguenza trovo legittimo poter stigmatizzare i like della consigliera Soresi ad apprezzamento di alcuni post di questo signore. Non ha messo il “mi piace” al post con la divisa nazista? Non ho mai detto o scritto che l’abbia fatto. Il mio commento, che ribadisco, è al post in cui Giovanni Fuochi rivendica il diritto di mostrare la sua “bellissima” divisa con svastica al braccio. Post che conta tre like in tutto, uno dei quali è quello di Sara Soresi.

Ebbene, oggi apprendo dalle dichiarazioni a mezzo stampa della stessa consigliera che il like in questione non sarebbe farina del suo sacco ma, al contrario, sarebbe opera di un malvivente che le avrebbe hackerato il profilo Facebook. In altre parole, l’identità digitale della consigliera sarebbe stata “rubata” (tra l’altro non per la prima volta) da qualcuno che, spacciandosi per lei, avrebbe messo un like al post in cui Giovanni Fuochi ha rivendicato il diritto di vestirsi da nazista e mostrarsi sui social. Anche con riferimento a questo hackeraggio, esprimo piena solidarietà alla consigliera Soresi che immagino avrà già sporto o sporgerà a breve regolare denuncia. Ciò detto, rispondo di ciò che faccio e non intendo rispondere di ciò che non faccio: non ho mai attribuito alla consigliera un suo like al post di Fuochi in divisa nazista ma ho criticato, e critico ancora, i like della consigliera Soresi ai post dello stesso Fuochi, ovvero di un uomo che – oltre a mettersi in mostra con la svastica al braccio – si proclama orgogliosamente fascista e pronuncia sui social frasi come “se mi dessero un po’ di spazio, vedresti come spariscono gli Lgbt e coglioni vari”. Frasi da cui la consigliera Sara Soresi dovrebbe prendere le distanze in modo chiaro, e non limitandosi a liquidare come semplice “post fuori luogo” quello dell’ex militare Fuochi.

Non vorrei sbagliarmi, ma noto il tentativo di volere – come al solito – spostare l’attenzione sulla sottoscritta dandomi la colpa addirittura delle minacce che la consigliera Soresi purtroppo riceve. Ripeto, sono dispiaciuta che le abbia ricevuta ma, invece che prendersela con me (che ho semplicemente commentato, come tanti altri, un episodio), dovrebbe pensare a concedere con più attenzione i suoi apprezzamenti digitali”.

CITTADELLA, FRATELLI D’ITALIA: “MA QUALE BANCABILITA’ ?”

La consigliera di Fratelli d’Italia Sara Soresi torna all’ultima seduta di commissione quando sindaca Tarasconi e assessore Bongiorni hanno annunciato la nuova fideiussione e la bancabilità per la pratica di piazza Cittadella. Oltre a ribadire la mancata possibilità di poter visionare i documenti direttamente in commissione ma solo attraverso accesso agli atti, la consigliera rileva che “ciò che ci è stato inviato non combaci in alcun modo con quanto asserito ed annunciato durante la commissione di venerdì scorso.

In merito alla nuova fideiussione, rileviamo anzitutto come la stessa abbia validità di soli cinque mesi, nonostante il Segretario Generale avesse tenuto a specificare pubblicamente, nei mesi scorsi, che sarebbe stata necessaria una polizza fideiussoria sicuramente superiore all’anno. Oggi, invece, ci accontentiamo di una fideiussione in grado di coprire solo i prossimi cinque mesi.

Ma ciò che ci lascia ancor più sgomenti è la documentazione riguardante la c.d. bancabilità: il Comune non possiede alcuna delibera bancaria che attesti le c.d. garanzie bancarie ma, semplicemente, la dichiarazione dell’advisor (il consulente finanziario) del concessionario (senza che, peraltro, sia stato allegato alcun contratto di mandato in tal senso).
In detta dichiarazione, poi, sembra emergano altri due dati controversi: il primo, è che non pare assolutamente chiaro, né tanto meno assodato, che le delibere bancarie siano già state sottoscritte e, dunque, esistenti. Il secondo, è che le linee di finanziamento cui si fa riferimento riguardano un importo pari ad Euro 8.800,00, ossia una somma ben lontana dal totale previsto per l’esecuzione dell’intera opera, che si aggira intorno ai 14 milioni.

Se avessimo avuto modo di visionare questa documentazione prima della Commissione, avremmo certamente posto una serie di quesiti che, ad oggi, rimangono senza risposta e che speriamo di poter affrontare in Consiglio Comunale. Soprattutto, avremmo domandato perché – sulla base di documentazione incerta e imparziale – sia stata ritirata la procedura di risoluzione contrattuale, considerando che – ad oggi – per stessa ammissione dell’Amministrazione, le aree non possono essere consegnate.

In tutta questa incertezza, ciò che appare evidente, è che – ancora una volta – ci troviamo di fronte a proclami fondati sul nulla e che, a pagarne le conseguenze, sono sempre l’Ente ed i piacentini”.