“MOBILITIAMOCI CONTRO LA GUERRA CON UNO SCIOPERO NAZIONALE”

Europe For Peace Piacenza chiede ai sindacati di proclamare uno sciopero nazionale contro la guerra; “i conflitti armati continuano in un’ escalation senza limiti e le persone continuano a morire senza che si intraveda una possibile soluzione pacifica: nel conflitto ucraino, a Gaza, in Libano e in diverse altre parti del mondo”.
Per questo si invitano lavoratori, giovani, pensionati a firmare la lettera-appello, per uno sciopero contro la guerra, a questo link https://www.change.org/p/proclamare-uno-sciopero-dei-produttori-e-dei-consumatori-contro-la-guerra

In tanti l’hanno già sottoscritta, anche nomi noti del panorama nazionale, tra loro Pier Luigi Bersani, Pietro Bartolo, Beppe Giulietti, Flavio Lotti.

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PACE, LAVORO, GIUSTIZIA SOCIALE IN EUROPA: I TEMI DEL PRIMO MAGGIO

Saranno pace, lavoro e giustizia sociale i temi che animeranno la festa dei lavoratori 2024. tre macro temi che si stagliano sullo sfondo della bandiera dell’Unione Europea. Le politiche europee sono al centro di questo primo maggio, considerato l’imminente voto per il rinnovo del
palamento di Strasburgo. A Piacenza i sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil si troveranno alle 8,30 in vai Caduti sul Lavoro per l’omaggio al monumento, alle 9,30 il corteo sfilerà con la banda Ponchielli, e alle 10,30 in Piazza Cavalli si svolgerà il dibattito parole, musica e pensieri sul lavoro.
A Monticelli invece sarà presente il segretario regionale Uil Pa Giorgio Franchini.

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DONNE PAGATE MENO DEGLI UOMINI A PARITA’ DI MANSIONE. ECCO IL PROTOCOLLO PER MIGLIORARE LE CONDIZIONI DI LAVORO

La prima sfida è riuscire a mantenerselo un posto di lavoro. Perché se si è donne è tutto molto più complicato. Basti pensare che il tasso di occupazione, nella fascia d’età 20/64 anni, è per le donne 66 per cento e per gli uomini 81, e che, di contro, il part time involontario è per le donne del 13,3 per cento e per gli uomini il 3, un gap di dieci punti percentuali. Perché sono le necessità all’interno delle famiglie che condizionato le scelte lavorative del genere femminile: il part time viene scelto dal 33 per cento delle donne e dal 4,8 per cento degli uomini.
Il protocollo d’intesa, firmato tra il coordinamento donne, la Provincia, il Comune e le associazioni d’impresa, va nella direzione di migliorare la qualità del lavoro femminile.

“CASO” MONTICELLI, CGIL E CISL: “ABBIAMO FATTO IL NOSTRO LAVORO. CLIMA DETERIORATO E GRAVE”

In un anno e mezzo il faldone delle segnalazioni raccolte da parte di insegnanti, personale ATA e genitori è decisamente cospicuo. Decine e decine. Quello intorno all’istituto comprensivo di Monticelli d’Ogina e Caorso ha tutti i contorni per diventare un caso. In particolare intorno alla gestione del dirigente Gianluca Freda, giudicata da più parti discutibile.

Per questo i segretari provinciali delle due categorie Cgil e Cisl, hanno convocato una conferenza stampa per fare chiarezza anche in merito ad alcuni post pubblicati su Facebook definiti al limite della diffamazione, in cui il sindacato è accusato di opportunismo.

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NUOVO OSPEDALE, I SINDACATI: “LA POLITICA SI ASSUMA LE PROPRIE RESPONSABILITA’ “

“Purtroppo il poco tempo a disposizione non ci ha permesso di capire esattamente quale fosse l’area migliore per far sorgere il nuovo ospedale. Sono passati 8 anni da quando l’ allora assessore regionale alla sanità Sergio Venturi annunciò l’idea di finanziare un nuovo ospedale nella nostra città – ricordano Cgil, Cisl, Uil -. Un ospedale che, ricordando anche la storia recente del nostro territorio, devastato in modo importante dalla pandemia Covid, riteniamo necessario. A distanza di 8 anni da quell’ annuncio siamo ancora fermi al dibattito politico sull’area (discussione in cui noi non vogliamo entrare) e purtroppo non abbiamo ancora tempi certi riguardo all’ inizio dei lavori.

Noi abbiamo sempre pensato che al territorio della provincia di Piacenza (anche considerando che oltre il 20% di cittadini sono over 65) serva una struttura principale che non sia obsoleta ma che sia facilmente accessibile, flessibile e ricettiva.

Una struttura che debba avere al proprio interno non solo adeguate strumentazioni, tecnologie e spazi ma prioritariamente professionalità importanti, per evitare l’ emorragia di personale sanitario che in alcuni casi ha scelto di andare a lavorare altrove.

Riteniamo quindi che serva una struttura ospedaliera di alto livello che abbia come caratteristiche il facile accesso non solo per i cittadini di Piacenza ma anche per gli abitanti della nostra provincia, fermo restando la valorizzazione degli altri tre ospedali del territorio (Castelsangiovanni, Fiorenzuola, Bobbio). Perché, proprio pensando a quello che abbiamo vissuto in epoca Covid, è importante che le strutture territoriali prevedano spazi flessibili con un aumento dei posti letto in caso di particolari emergenze o necessità.

Tutto ciò ovviamente non basta, perché riteniamo prioritaria la capacità di rispondere ai bisogni dei cittadini nei tempi più rapidi possibili e la tutela del personale sanitario che lavora all’interno della struttura ospedaliera. Personale che, lo ribadiamo, dovrebbe essere alleggerito dai carichi di lavoro che negli ultimi anni hanno portato a situazioni estremamente gravose per chi si occupa quotidianamente della salute dei pazienti.

Consideriamo fondamentale la tutela della salute così come sancito dall’ art 32 della Costituzione e pertanto chiediamo alla politica locale, l’assunzione di responsabilità nella scelta strategica che si andrà a definire, per evitare ulteriori ritardi che rischierebbero di vedere vanificate le aspettative della comunità piacentina”.

LA LOGISTICA INFIAMMA IL DIBATTITO TRA I SINDACATI

Metti una serata a tema logistica alla presenza dei sindacati, i confederali e quelli di base che hanno tra i lavoratori del comparto il maggior numero di iscritti. Alternativa per Piacenza ci é riuscita e questo resta senza dubbio un merito. Alla festa di ApP si è parlato anche del filo rosso che lega la logistica piacentina, alla presenza del padre della logistica arrivata a piacenza negli anni 90 Mino Politi, l’assessore Matteo Bongiorni i sindacati confederali Cgil, Csil e Uil e quelli di base USB e Sicobas.

Toni accesi, tanta passione da entrambe le parti, eppure visioni diverse hanno accesso il dibattito, segno che sul tema c’è un forte bisogno di dialogo e confronto, perché di mezzo ci sono le persone, la manodopera e intere famiglie. I nodi da sciogliere sono ancora tanti.

SINDACATI – COMUNE: NASCE IL TAVOLO DI CONFRONTO PERMANENTE

Partecipazione e collaborazione su alcune tematiche considerate fondamentali per il mondo del lavoro: il protocollo sulle relazioni sindacali sottoscritto tra il comune di Piacenza e le sigle confederali Cgil, Cisl e Uil va in questa direzione. Un tavolo permanente che si occuperà, in particolare di lavoro ma anche di fiscalità, di politiche di welfare e socio sanitarie, di politiche per l’integrazione e di misure di contrasto all’evasione e all’elusione fiscale. Dopo la manovra di aumento dell’Irpef, i sindacati chiesero subito che una parte di queste entrate andassero proprio nella direzione di incrementare il personale che si occupasse di contrasto all’evasione.

PROTOCOLLO SINDACATI-COMUNE SUGLI APPALTI: “QUESTO SEGNA UN CAMBIO DI PASSO”

“Un cambio di passo rispetto alla precedente amministrazione”. Così il segretario della Cgil Ivo Bussacchini definisce il protocollo d’intesa sulla gestione degli appalti firmato dai confederali e dal Comune di Piacenza.

Il documento riguarda gli appalti pubblici di servizi e di lavoratori tra l’amministrazione e le organizzazioni sindacali in coerenza con il patto per il lavoro del 2015 e quello per il lavoro e il clima del 2020 sottoscritto con la regione.

Obiettivo comune del documento, composto da 20 punti, è la lotta al lavoro irregolare, all’evasione fiscale e contributiva, ad ogni forma di discriminazione e la promozione delle buone prassi in materia di tutela e sicurezza della salute.

PRIMO MAGGIO DEI SINDACATI DEDICATO AI 75 ANNI DELLA COSTITUZIONE

Sarà dedicato al 75esimo anniversario della Costituzione la festa dei lavoratori del primo maggio organizzata dai sindacati Cgil, Cisl e Uil. Una giornata di riflessione che i sindacati dedicano al tema del lavoro, ma non solo, anche ai diritti, all’uguaglianza e alla dignità. Un richiamo forte e importante, quello di scegliere la Costituzione come tema della giornata, un rilancio proprio sui temi essenziali per la democrazia in essa contenuti.

La festa del primo maggio anticipa di qualche giorno la grande mobilitazione regionale del 6 maggio a bologna proprio sul fronte della contrapposizione tra sindacati e governo. La decisione di convocare il consiglio dei ministri proprio nella giornata della festa dei lavoratori, suona alle orecchie dei confederali come una provocazione.

“IN IKEA DISPARITA’ DI TRATTAMENTO TRA LAVORATORI. SAN MARTINO CI DIA UNA RISPOSTA”. APERTO LO STATO DI AGITAZIONE

Servizio mensa inadeguato, malattia non pagata e premio produzione insufficiente. Sono i tre fattori che hanno fatto scattare lo stato di agitazione tra i lavoratori della coop San Martino in Ikea. Dei mille totali dipendenti nello stabilimento di Le Mose, 300 sono assunzioni dirette di Ikea, i restanti 700 sono somministrarti dalla San Martino.

La disparità di trattamento tra i lavoratori diretti e indiretti è insostenibile, denunciano i sindacati Cgil, Cisl e Uil che hanno convocato la conferenza stampa per portare alla luce la situazione e valutare le successive azioni.

Alcuni lavoratori non avrebbero la possibilità di consumare il pasto, e alla richiesta di dotarli di buoni pasto, San Martino non avrebbe risposto. Così come la malattia: a fronte dell’applicazione del contratto nazionale applicato per i lavorati diretti di 180 giorni all’anno al 100%, per i lavoratori somministrati questo non è possibile, e ancora per il premio produzione, eppure – denunciano i sindacati – i lavoratori svolgono esattamente la stessa mansione e lavorano ogni giorno fianco a fianco.