PALAZZO EX ENEL, ORMAI SOLO MACERIE

Da viale Risorgimento la prospettiva, ora, è del tutto diversa. Lo sguardo arriva direttamente al liceo Gioia perchè oggi le ruspe stanno “mangiando” palazzo ex Enel. Il lavoro di demolizione sta procedendo a pieno ritmo per concludersi entro il 15 settembre data di inizio delle scuole. Attualmente le vie a ridosso della struttura sono chiuse al traffico; via Campo della Fiera in parte ristretta, via X Giugno chiusa per il primo tratto di circa 50 – 60 metri. Dopo il totale abbattimento della struttura, ne sorgerà una con funzioni residenziali e commerciali, appartamenti, negozi e uffici.  All’interno troverà spazio anche una palestra di 250 metri quadrati a disposizione dei residenti e delle associazioni.

Intanto il gruppo di ricerca Piacenza Romana, l’associazione Archiostorica, Italia Nostra e Fai stanno aspettando che la Soprintendenza fissi la data per il sopralluogo richiesto proprio dalle associazione in merito al recupero dei reperti archeologici riposti nella soletta di cemento armato dal 1981.

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RIQUALIFICAZIONE PIAZZA CITTADELLA, ENTRO META’ SETTEMBRE IL PARERE DELLA SOPRINTENDENZA

Il progetto di riqualificazione di piazza Cittadella è sui tavoli dell’assessorato ai Lavori Pubblici in attesa degli ultimi ritocchi, per poi essere inviato alla Soprintendenza che formulerà un’ attenta valutazione. C’è in ballo la riqualificazione del comparto nord della città, quella che comprende piazza Cittadella fino alla baia di San Sisto, per la quale l’amministrazione ha raccolto una serie di idee e progetto che sta riunendo in un master plan tenendo conto delle linee principali ovvero il recupero della chiesa del Carmine, per cui sono a disposizione 4 milioni di euro un bando da 130 mila euro per la costituzione di un’associazione temporanea d’impresa, e il recupero degli spazi attualmente occupati dal mercato coperto. Terminati il progetto e le tavole nelle linee più essenziali, sarà dunque la volta del Soprintendenza che darà il suo parere, successivamente l’amministrazione ha in mente di convocare un’assemblea pubblica per spiegare e illustrare il progetto alla città. Si leverà un nuovo coro di no come è accaduto per palazzo ex Enel? “Non temo le assemblee pubbliche – ha risposto l’assessore ai Lavori Pubblici Giorgio Cisini – il discorso in questo è molto diverso. Discutere e raccogliere suggerimenti e idee su master plan è un conto, altra cosa è opporsi ad un percorso già avviato che ha avuto l’ok del consiglio comunale, come per palazzo ex Enel”. Capitolo tempi: entro la metà di settembre il progetto sarà inviato alla Soprintendenza ed entro la fine dello stesso verrà convocata l’assemblea pubblica, nella quale l’amministrazione avrà riscontro del gradimento del progetto.

Piazza cittadella

PRATICA PALAZZO EX ENEL TORNA IN CONSIGLIO COMUNALE

Il caso di palazzo ex Enel e dei suoi reperti scatena, oltre che associazioni e cittadini, anche l’opposizione. Erika Opizzi e Tommaso Foti di Fratelli d’Itlaia chiedono che la questione venga discussa in consiglio comunale attraverso una mozione urgente. E se si torna indietro con la mente a quanto la pratica fu sofferta e dibattuta nel 2010 fino a provocare profonde spaccature nell’allora maggioranza, non c’è da stare allegri. I consiglieri chiedono al sindaco Dosi “i motivi per i quali, atteso che il Piano di recupero approvato dal Consiglio Comunale aveva caratteristiche differenti da quello approvato ora dalla Giunta Comunale, non abbia investito della questione – quanto meno a titolo informativo e/o consultivo, se riteneva che ciò non fosse specificatamente richiesto dalla lege – il Consiglio Comunale e se, comunque, non intenda farlo, anche se la decisione è già stata assunta”. Chiedono di sapere le ragioni per le quali “posto che il progetto inizialmente redatto per la ristrutturazione dell’immobile era stato trasmesso alla Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna, che al riguardo aveva espresso il proprio parere, alla detta Soprintendenza non sia stato inviato anche il progetto recepito nella delibera della Giunta Comunale”. Intanto il gruppo di ricerca Piacenza Romana, Archistorica, Fai e Italia Nostra stanno aspettando una risposta dalla Soprintendenza in merito alla richiesta di un sopralluogo sul cantiere.

 

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FERRARI FAI:”PIACENZA NON HA UN MUSEO DEI REPERTI ROMANI”

Domenico Ferrari delegato del Fai di Piacenza è pessimista sull’esito del caso dei reperti di palazzo ex Enel. “Purtroppo ho l’impressione che i giochi siano fatti – ci dice – anche se spero che la richiesta delle associazioni di effettuare un sopralluogo da parte della Soprintendenza venga accolta.” Con il professor Ferrari abbiamo allargato il discorso sul tema della valorizzazione dei beni archeologici. “Piacenza è ancora più povera di reperti romani di quello che pensassi – spiega – nel senso che sono numericamente moltissimi ma non vengono resi visibili e portati alla luce. Questo è un vero peccato. Siamo stati la prima colonia di Roma insieme a Cremona, capitale dell’Emilia per quanto riguarda i resti romani, ma nulla o poco più è visibile. C’è molto di sepolto – continua – e quel poco che si vede è stato mal trattato. Con il Fai siamo riusciti a visitare i reperti romani sotto al palazzo di via Trebbiola rivenuti durante gli scavi, quelli al Monte di Pietà e al salone Santa Margherita della Fondazione. Ma a Piacenza – conclude Ferrari – non esiste un museo che li racchiude, sono nei magazzini e di certo non visibili”.  Nel frattempo Fai, Italia Nostra, Archistorica e il gruppo Piacenza Romana sono in attesa di una riscontro delle Belle Arti per un sopralluogo sul cantiere.

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