Non si fanno attendere le reazioni da parte della politica piacentina in merito all’arresto del presidente del consiglio comunale Giuseppe Caruso accusato dagli investigatori di appartenere al gruppo criminale Grande Aracri di Cutro e di aver favorito una truffa, nella sua veste di dirigente delle Dogane, per ottenere fondi dall’Unione Europea. Associazione mafiosa, truffa aggravata ed estorsione sono le pesanti imputazioni della Procura di Bologna ai danni di Giuseppe Caruso che è stato arrestato e condotto in carcere. I reati contestati risalgono al periodo precedente all’elezione di Caruso a Palazzo Mercanti con Fratelli d’Italia e la successiva nomina (del luglio 2017) a presidente del consiglio comunale di Piacenza.
Il capogruppo del PD Stefano Cugini chiede un consiglio comunale straordinario “per un confronto collegiale sui prossimi passi concreti e per avere le dovute garanzie che nessuna azione dell’Ente sia mai stata a rischio di condizionamento per le vicende oggetto di indagine. ci limitiamo a sperare in un immediato passo indietro di Giuseppe Caruso dalle sue cariche di Presidente e consigliere, a tutela sua e dell’Istituzione che fino a ieri sera ha rappresentato, su cui al momento incombono nubi e interrogativi che sconquassano la quotidiana amministrazione della cosa pubblica piacentina”.
La segreteria provinciale del Pd la definisce un’ “umiliazione per la nostra città, duro colpo per credibilità amministrazione Barbieri. Mantenendo fermo il principio della presunzione di innocenza fino a prova contraria è chiaro che, il ruolo istituzionale importante ricoperto da Caruso, risulta incompatibile con le ombre sollevate dall’inchiesta e assesta un duro colpo alla credibilità dell’Amministrazione Barbieri e della maggioranza che la sostiene oltre che, anche sul piano nazionale, su una forza politica, Fratelli d’Italia, verso la quale forse in modo troppo affrettato sono confluite personalità di spicco della politica piacentina. Al di là di facili strumentalizzazioni dobbiamo prendere atto delle macerie che il governo locale ha fatto di questa città e della debolezza del Sindaco a farvi fronte”.
I parlamentari e eurodeputati del M5s chiedono “l’avvio della Commissione d’accesso prefettizia presso il Comune di Piacenza”. Il MoVimento 5 Stelle di Piacenza chiede le dimissioni immediate del presidente del Consiglio – sottolineano i pentastellati locali – e ricorda le iniziative messe in campo in favore della legalità, non da ultimo l’incontro sulla ‘ndrangheta con Stefania Ascari, componente della Commissione Antimafia”.