GIUNTA IN RITIRO IN ALTA VAL TIDONE: CONFRONTO E PROGRAMMAZIONE AL GIRO DI BOA. RIMPASTO SULLO SFONDO?

Confronto, bilancio e programmazione: sono gli impegni che occuperanno sindaca e assessori in ritiro a Pecorara, in località Molino Reguzzi, presso il ristorante Al Mulino. Nel primo giorno sono stati il vice sindaco Marco Perini, le assessore Nicoletta Corvi e Serena Groppelli a tracciare il punto del lavoro svolto fino a qui, al giro di boa del mandato. Tra domani e domenica tutti gli assessori saranno chiamati ad illustrare, partendo proprio dai dati, il lavoro svolto. In primo piano ci sono la vicenda di piazza Cittadella, il Piano Urbanistico Generale, i lavori al Polisportivo.

Domenica, nell’ultimo giorno di ritiro, raggiungeranno il gruppo anche i consiglieri di maggioranza. Pare che ci saranno parecchie defezioni, chi per motivi di salute chi per altri motivi, pare abbia declinato l’invito del pranzo ed il successivo momento per fare il punto in vista della ripresa dei lavori del consiglio fissato per lunedì 16 settembre.

Un altro tema che risuona fortemente nelle ultime settimane è quella di un eventuale rimpasto, argomento che se non verrà nella tre giorni in alta val Tidone, certamente resta sullo sfondo. Piacenza Oltre da tempo lamenta la mancata presenza di un componente in giunta. Le indiscrezioni cadono sul nome del capogruppo Gianluca Ceccarelli.

PROFUGHI, LE PARROCCHIE SI ORGANIZZANO. CARITAS CABINA DI REGIA

L’appello lanciato da Papa Francesco alle parrocchie affinchè accolgano i migranti ha trovato terreno fertile. La Caritas Diocesana, che in questa fase sta svolgendo un ruolo da regista e collante tra le varie realtà parrocchiali e gli organi istituzionali come la Prefettura, ha incontrato i parroci della Val Tidone da cui è emersa un’ampia disponibilità a trovare una sistemazione ai richiedenti asilo, ma non solo. Il modello che la Caritas propone è quello della parrocchia di Fiorenzuola che ospita, in un appartamento, 4 migranti accompagnati e gestiti da alcuni volontari. Un modello che ad oggi sta funzionando. Lo stesso si sono proposti di fare le parrocchie di Castel San Giovanni e Borgonovo: la prima può già contare su un gruppo di volontari preparati ed è alla ricerca di un appartamento in affitto per ospitare gli stranieri, la seconda dispone già di un alloggio e sta cercando i volontari o persone formate per gestire il rapporto con i profughi.

Il discorso si sta allargando anche alle parrocchie cittadine: oltre a San Giuseppe Operaio, come abbiamo riferito nei giorni scorsi nel servizio (http://www.zerocinque23.com/attualita/profughi-il-papa-chiama-le-parrocchie-rispondono/), anche la parrocchia  di San Vittore alla Besurica ha un appartamento da mettere a disposizione; la parrocchia di Roveleto, che comprende anche Cadeo, Saliceto e Fontana Fredda, riunirà a giorni il consiglio parrocchiale per dare una risposta alla chiamata del Pontefice. “Al momento – spiega Giuseppe Chiodaroli, direttore della Caritas – sono 43 i profughi che stiamo gestendo non solo offrendo vitto e alloggio ma anche con programmi di formazione e inserimento nella società. Ventidue di questi sono nelle strutture della Caritas diocesana, i restanti 21 divisi tra i frati di Santa Maria di Campagna, i padri Scalabriniani, la Protezione della Giovine, le suore di Casaliggio, la parrocchia del Corpus Domini e quella di Fiorenzuola. Se questo sistema di accoglienza proseguirà su questa strada darà i suoi frutti – prosegue Chiodaroli – aiutando non solo i profughi, ma anche le comunità ad abbattere i pregiudizi verso queste persone”. Entro il 20 settembre a Piacenza arriveranno 4 nuovi nuclei familiari, l’intenzione della Prefettura, che gestisce l’arrivo degli stranieri, sembra quella di spostare alcuni gruppi dalla città alla provincia, probabilmente utilizzando proprio le strutture messe a disposizione dalle parrocchie.

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