Nessun contatto. Questo l’attuale stato dei fatti. L’avvocato Augusto Ridella rappresenta il comitato Salviamo l’Ospedale, che nel mese di agosto ha raccolto 450 firme per portare l’attenzione sull’attuale struttura e chiedere un incontro pubblico con l’amministrazione su questo tema. Perché non lavorare sull’attuale polichirurgico che di anni ne ha 28, piuttosto che su una nuova struttura se le criticità che emergono, sostiene il comitato, sono la carenza di parcheggi, la difficoltà di accesso, la configurazione a padiglioni e la carenza di spazi? Forti criticità sono espresse anche in merito ai costi: 260 milioni di euro l’ammontare della nuova opera, per lo più coperti dalla regione Emilia Romagna, ma da qui a dieci saranno ancora sufficienti? E poi, il destino di via Taverna e del polichirurgico quale sarà? Domande a cui il comitato vorrebbe che l’amministrazione rispondesse in un dibattito pubblico.
QUANDO SI DICE CITTADINANZA ATTIVA: MA FINO A DOVE CI SI PUO’ SPINGERE?
Più di una volta gli è capitato di non uscire dal portone con l’auto e di chiamare il carro attrezzi. O ancora peggio di vedere bloccato il traffico lungo tutta via Taverna perché impossibile svoltare a destra da via Aperta del Castello da parte di pullman o furgoni a causa di auto parcheggiate in divieto di sosta. Il sig. Scaglioni, storico residente di vai Taverna, ha chiamato più volte l’ufficio viabilità del Comune ma i tempi di attesa per creare un’apposita segnaletica sarebbero stati troppo lunghi. Così si è rimboccato le maniche perché, come si dice, chi fa sé fa per tre.